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21 GIUGNO 2025

Giornata internazionale delle Vedove

La Condizione delle Famiglie Vedove con Minori in Italia

Le Nazioni Unite nel 2011 hanno istituito l’International Widows’ Day allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica globale rispetto ad un tema praticamente sconosciuto alle istituzioni: la condizione delle vedove nel mondo. La terribile perdita di un partner è amplificata da una lotta a lungo termine per i propri diritti fondamentali così come per la propria dignità, e questo accade con modalità ed intensità differente in ogni parte del mondo. Nonostante ci siano più di 258 milioni di vedove1 infatti, queste soffrono ancora oggi di una pressoché sconcertante invisibilità sociale e culturale e conseguentemente economica e giuridica.

La condizione di vedova è un fattore che ha molto a che fare con la fortuna - o sfortuna - geografica di nascere in un Paese piuttosto che in un altro, lo stigma sociale però, resta il medesimo; è la medesima la passività con cui si accetta un nuovo ruolo non codificato ufficialmente ma che si alimenta di una sotto-cultura fatta di bisbigli e compatimento; è il medesimo lo sgomento e la rabbia di chi seppellisce o affida alle ceneri il proprio cuore; è la medesima la paura di non essere più capaci di ridefinirsi.

All’elaborazione del lutto segue l’elaborazione di un nuovo posto che si occuperà nella comunità, con la scoperta progressiva e angosciante che i diritti che nella vita precedente erano scontati assumono contorni precari e cedono ben presto il posto a una lotta quotidiana.

Dalla constatazione di questa situazione di debolezza e fragilità, quasi totalmente non riconosciuta da società e istituzioni, nasce Una Buona Idea, associazione di vedove e vedovi che cerca di offrire risposte e sostegno a chi si ritrova senza il proprio partner.

In particolare ci si adopera per fare gruppo, creare una rete ed una comunità: si propongono soluzioni soprattutto per chi non solo deve provvedere a se stesso o se stessa, ma anche ai propri figli. Questa è infatti una questione enorme che implica la vedovanza: ovvero il restare l’unico riferimento affettivo, educativo ed economico per la propria prole.

È molto difficile trovare dei dati numerici certi in valore assoluto rispetto alla presenza di vedove sul territorio nazionale, soprattutto perché non è chiaro il riferimento normativo e giuridico, così come quello anagrafico; citiamo qui dati pubblicati sul sito Redattore Sociale.it, che recita: “le famiglie con capofamiglia vedovo o vedova sono 3.767.359; tra questi nuclei ce ne sono 256.528 con capofamiglia vedovo o vedova con meno di 55 anni, mentre sono 527.350 quelle con capofamiglia tra i 55 e i 64 anni. Quindi le famiglie con capofamiglia vedovi/e con più di 65 anni sono quasi 3 milioni. Le famiglie in cui un genitore è morto con figli sono 189.000 circa (dati Istat 2003), quelle con almeno un figlio minore circa 95.0002.

Queste famiglie spesso devono affrontare difficoltà economiche maggiori rispetto a quelle con entrambi i genitori presenti, visto che la perdita di un coniuge può ridurre drasticamente il reddito familiare, portando a situazioni di precarietà economica e, in alcuni casi, di povertà. Il sostegno sociale e statale per queste famiglie è quindi cruciale, ma spesso risulta insufficiente per coprire tutte le necessità presenti – fronteggiare le spese quotidiane – e future – a garanzia di un domani sicuro e di pari opportunità per i propri figli.
C’è da dire che esistono le
pensioni indirette ai superstiti ma, sebbene utili, spesso non sono sufficienti a coprire tutte le necessità, soprattutto perché tali pensioni vengono considerate reddito che, conteggiate nel 730 o nel Modello Unico, sono quindi sottoposte a tassazione. È altresì vero che esiste l’Assegno Unico di sostegno al reddito, ma le famiglie vedove, per un cavillo giuridico, non possono avere diritto alla maggiorazione - sebbene ci sia stata una circolare integrativa INPS che di fatto non cambia la sostanza delle cose e che risulta quasi una beffa per le maglie stringenti che ne limitano i benefici.

La difficoltà di lottare quotidianamente con e contro un sistema che non riconosce giuridicamente lo statuto di vedova/o e di orfano risulta logorante, tanto da considerare significativo l’impatto emotivo della vedovanza. Infatti i genitori vedovi si trovano a dover fronteggiare il proprio dolore mentre cercano di fornire un ambiente stabile e amorevole per i loro figli e questo doppio fardello può portare a stress e depressione, influenzando negativamente il benessere mentale e fisico sia del genitore che dei bambini. È quasi scontato affermare che per i minori la perdita di un genitore può avere un impatto duraturo sul loro sviluppo emotivo e psicologico, ed è perciò fondamentale che queste famiglie ricevano supporto emotivo, psicologico e sociale per affrontare il lutto e costruire un nuovo equilibrio familiare.

Per queste ragioni la condizione delle famiglie vedove con minori in Italia richiede un'attenzione ed una sensibilità particolare da parte della società e delle istituzioni che, attraverso politiche mirate e un supporto continuo, possono migliorare la qualità della vita di queste famiglie e garantire un futuro più sereno e stabile per i loro figli.

Alcune richieste molto utili che vengono avanzate dall’associazione Una Buona Idea sono:

  • tassazione separata per le pensioni indirette ai superstiti, similarmente a quanto succede ai coniugi viventi, che vengono tassati separatamente;

  • riconoscimento della quota di pensione indiretta anche al figlio maggiorenne studente universitario fuori corso;

  • accesso facilitato ai servizi psicologici: ridurre le liste d'attesa e fornire servizi gratuiti o a basso costo, a volte specialistici come la terapia EMDR per il superamento dei traumi;

  • supporto educativo: programmi specifici per aiutare i bambini orfani a superare le difficoltà scolastiche legate al trauma della perdita;

  • reti di supporto comunitario: iniziative per creare reti di solidarietà all'interno delle comunità locali, offrendo un sostegno più capillare e personalizzato;

  • semplificazione delle pratiche burocratiche: servizi chiari e certi, a prezzi calmierati, con una legislazione nazionale unificata e condivisa dai Caf e dei centri di assistenza fiscale per la gestione delle pratiche legate alla successione o benefici di inventario, così come a tutte le aree di competenza dei Tribunali dei Minori o di nomina del Giudice Tutelare, che presentano tempi vergognosamente lunghi;

  • permessi lavorativi più flessibili: istituire i permessi retribuiti almeno all’80% in caso di assenza dal lavoro per malattia del figlio almeno fino al compimento dei 10 anni di età ed in numero congruo per un'unica figura di accudimento;

  • sostegno alle spese mediche: agevolazione nelle spese mediche o farmaceutiche per i figli a carico o possibilità di usufruire di servizi specialistici per i minori (come quelli offerti dal logopedista o dallo psicomotricista) a prezzi calmierati, data la difficoltà di accesso ai servizi sanitari pubblici;

  • aiuto alla genitorialità: predisporre un voucher per poter assumere regolarmente una babysitter che possa coadiuvare nella gestione del tempo familiare, senza così gravare su altri caregiver quali i nonni;

  • ripensamento della condizione dei figli maggiorenni: al compimento dei 18 anni le famiglie vedove con figli a carico si vedono modificare nuovamente il proprio status e ridurre o perdere i pochi benefici economici che avranno conseguito.

Aspettando un riconoscimento giuridico e sociale da parte delle istituzioni, invitiamo a partecipare con un gesto alla Giornata Internazionale delle Famiglie Vedove indossando un capo o un accessorio nero come il colore del lutto nel nostro paese, in attesa di vestirci poi di bianco per testimoniare la nostra rinascita.

17 aprile 2025

Note
1 Fonte:
United Nation, from Loomba Foundation 2016.
2. Fonte: Redattoresociale.it (https://www.redattoresociale.it/article/notiziario/oltre_4_5_milioni_persone_vedove_in_italia)